Martedì, 16 Dicembre 2025 07:54

Digital Omnibus: il nuovo volto del GDPR tra semplificazioni e diritti

A metà novembre è stato presentato, dalla Commissione Europea, il pacchetto legislativo “Digital Omnibus” (avevamo già trattato l'argomento in un precedente articolo) , il quale rappresenta segna un cruciale passaggio per il futuro della regolazione digitale in Europa.
Il pacchetto ha, come obiettivo dichiarato, quello di ridurre la frammentazione normativa rendendo il mercato unico maggiormente competitivo tramite regole più snelle per le imprese e una trasparenza maggiore per i cittadini.
Al centro del dibattito c’è soprattutto il GDPR, il regolamento che dal 2018 ha fissato gli standard globali per la protezione dei dati personali e che ora viene sottoposto a una revisione senza precedenti.

Ridefinizione dei dati personali e nuove basi giuridiche
La proposta interviene sulla definizione di “dato personale”, ampliandola e adattandola alle nuove tecnologie: a tal proposito, infatti, entrato esplicitamente nel perimetro tutte quelle informazioni che vengono generate dall’uso di sistemi di intelligenza artificiale o dall’Internet of Things, con l’intento di colmare le zone grigie che negli ultimi anni hanno reso difficile l’applicazione uniforme del regolamento.
Parallelamente, viene introdotta una novità destinata a far discutere: la possibilità di trattare dati personali per l’addestramento di modelli di IA sulla base del “legittimo interesse”: si tratta di una base giuridica che promette di accelerare l’innovazione, ma che solleva interrogativi sulla tenuta delle garanzie per gli individui.

Coordinamento con ePrivacy e alleggerimento per le PMI
Il Digital Omnibus affronta anche il rapporto tra GDPR ed ePrivacy, due normative che spesso hanno generato sovrapposizioni e incertezza; all’interno della proposta si evidenzia l’obiettivo di andare a creare un coordinamento più lineare, riducendo il rischio di conflitti interpretativi. Non meno rilevante è l’attenzione riservata alle piccole e medie imprese, che vedranno alleggeriti alcuni obblighi di compliance con l’intento di una riduzione sia dei costi sia della burocrazia andando ad aumentare la competitività. Si va tuttavia, in tal contesto ad aprire un forte dibattito su quanto sia opportuno differenziare le tutele in base alla dimensione aziendale.

Infrastruttura europea per la cybersecurity
Un altro tassello importante del pacchetto è la creazione di una piattaforma unica europea per la gestione degli incidenti di sicurezza informatica: un’ infrastruttura che si intreccia con gli obblighi di notifica dei data breach previsti dal GDPR e promette di rendere più efficiente la risposta agli attacchi,oltre che più uniforme la comunicazione tra autorità nazionali e imprese. È un passo verso una governance digitale più centralizzata, che riflette la crescente importanza della cybersecurity come tema strategico per l’Unione.

Un dibattito acceso tra innovazione e diritti
Le modifiche hanno acceso un intenso dibattito: la Commissione rivendica la necessità di rendere l’Europa più competitiva in un contesto globale dominato da Stati Uniti e Cina, dove l’uso dei dati è più flessibile.
Ma associazioni e giuristi avvertono il rischio di un arretramento sui diritti fondamentali, soprattutto se l’estensione del “legittimo interesse” dovesse tradursi in una riduzione delle garanzie per i cittadini. Risulta fondamentale pertanto trovare un equilibrio tra innovazione e tutela, tra semplificazione e protezione.

Il Digital Omnibus rappresenta la più ampia revisione del quadro digitale europeo dal 2018.
Le modifiche al GDPR non sono semplici ritocchi, ma un tentativo di adattare la normativa alle nuove tecnologie e di ridurre la complessità regolatoria; saranno fondamentali i prossimi mesi. Sarà infatti il confronto politico e giuridico sarà decisivo a far comprendere se questa riforma riuscirà davvero a bilanciare competitività e diritti, o se rischierà di spostare l’ago della bilancia troppo a favore delle esigenze del mercato


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