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Martedì, 02 Dicembre 2025 10:44

Truffe e frodi informatiche: il lato nascosto del digitale

La tecnologia è ormai parte integrante della nostra vita. Paghiamo bollette online, ci informiamo sui social, gestiamo il conto corrente dallo smartphone. Tutto questo ci semplifica la quotidianità, ma apre anche la porta a rischi che fino a pochi anni fa erano impensabili. Tra i più diffusi ci sono le truffe e le frodi informatiche, due fenomeni diversi ma accomunati da un obiettivo: sottrarre denaro o dati alle persone.


La truffa: quando l’inganno è rivolto alla persona
La truffa è un raggiro diretto. Il criminale punta a convincere la vittima con messaggi, telefonate o annunci falsi. Pensiamo al phishing bancario: un’email che sembra arrivare dalla nostra banca e ci chiede di inserire le credenziali per “verificare un problema”. In realtà, dietro c’è un truffatore pronto a impossessarsi dei nostri dati. Ci sono anche le truffe sentimentali, dove chi è in cerca di affetto viene manipolato fino a inviare denaro, o le vendite online di prodotti inesistenti. In tutti i casi, il punto debole è la fiducia della persona.


La frode informatica: quando si manipola il sistema
La frode informatica è diversa. Qui non si cerca di ingannare direttamente la vittima, ma di sfruttare le falle dei sistemi digitali. Può trattarsi della clonazione di una carta di credito, dell’alterazione di un software o dell’accesso abusivo a un conto online. È un reato più “tecnico”, spesso legato a organizzazioni criminali che operano su larga scala. In questo caso, non è la persona a cadere in un inganno, ma il sistema stesso a essere violato.


Differenze giuridiche e conseguenze
Dal punto di vista legale, la distinzione è chiara. La truffa, disciplinata dall’articolo 640 del codice penale, è punita con la reclusione da sei mesi a tre anni, aggravata fino a cinque se commessa contro lo Stato o persone vulnerabili. La frode informatica, regolata dall’articolo 640-ter, prevede pene fino a tre anni, estese a sei se comporta danni patrimoniali rilevanti o furto di identità digitale. Questa differenza riflette la natura dei due reati: la truffa colpisce la persona, la frode colpisce il sistema.


Un fenomeno in crescita
Le autorità segnalano un aumento costante di truffe e frodi informatiche. I criminali sfruttano la velocità con cui viviamo e la nostra abitudine a gestire tutto online. Una telefonata improvvisa da un finto operatore bancario, un messaggio che sembra urgente, un’offerta troppo vantaggiosa: bastano pochi secondi di distrazione per cadere nella trappola. È un fenomeno che cresce perché si adatta alle nostre abitudini digitali.


Come possiamo difenderci
La difesa parte dalla consapevolezza. Non bisogna mai condividere dati personali o bancari via email o telefono, e ogni comunicazione va verificata con attenzione. Aggiornare i sistemi di sicurezza, usare password robuste e diffidare da offerte troppo belle per essere vere sono piccoli gesti che fanno la differenza. In caso di sospetto, è importante rivolgersi subito alle autorità. La prevenzione, unita a un po’ di sana diffidenza, è la nostra migliore alleata. Lo Studio Legale Golini sottolinea inoltre l’importanza dell’educazione digitale e dell’uso di strumenti di protezione come antivirus, firewall e autenticazione a due fattori.



Le truffe e le frodi informatiche rappresentano una sfida crescente per cittadini, imprese e istituzioni.

La loro diffusione dimostra quanto sia indispensabile sviluppare una cultura della sicurezza digitale che non si limiti alla protezione tecnica, ma che coinvolga anche la consapevolezza e la responsabilità individuale.
La prevenzione passa attraverso l’educazione, la formazione e l’adozione di strumenti adeguati, ma richiede soprattutto un impegno collettivo. Solo attraverso la collaborazione tra utenti, aziende e autorità sarà possibile ridurre l’impatto di questi fenomeni e garantire un ambiente digitale più sicuro e affidabile.
In un mondo sempre più interconnesso, la tutela dalle trappole informatiche non è soltanto una necessità personale, ma un dovere sociale che contribuisce alla stabilità e alla fiducia nell’ecosistema digitale.

Sarà questo il tema che affronteremo nell'ultimo Coffeetech prima della pausa natalizia: il Colonello Alessandro Magro, durante l'incontro indicherà quali tecniche possono essere adoprate per ridurre il rischio di cadere vittima di queste frodi, che possono causare danni significativi non solo dal punto di vista economico, ma anche d’immagine, sia per i singoli che per le imprese, indipendentemente dal core business e dalla dimensione.

L’appuntamento, come sempre, presso la sede di Confindustria Genova dalle 8.00 alle 9.00 (sesto piano, sala Consiglio).

Iscrizioni tramite EVENTBRITE ➡️ https://lnkd.in/dUGG7Yiq


La sala sarà aperta dalle 7.30 per caffè e focaccia;