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05 Settembre

SMARTcup Liguria 2023



SMARTcup Liguria è il concorso di idee imprenditoriali ad alto contenuto tecnologico che si propone l’obiettivo di promuovere e sostenere l’avvio di realtà innovative frutto dei migliori risultati della ricerca nazionale, favorendone l’insediamento sul territorio regionale.

L’iniziativa, promossa da Regione Liguria, è organizzata da Filse (Finanziaria Ligure per lo Sviluppo Economico) in collaborazione con l’Università di Genova e numerose realtà appartenenti al mondo della ricerca e del tessuto economico presenti sul territorio.

DIH Liguria è partner dell'iniziativa e partecipa in qualità di speaker all'Academy, il percorso formativo che trasformerà le idee selezionate in piani di impresa.

Chi può partecipare:

  • Persone fisiche, singole o in gruppo, che intendano avviare sul territorio ligure imprese innovative.
  • Imprese innovative ed operanti nei settori indicati all’articolo precedente che abbiano sede operativa sul territorio ligure e che siano state costituite dopo il 1 Ottobre 2022.
  • le startup che si sono costituite nel corso del 2022 ma che non hanno ancora dichiarato l’inizio attività oppure che si sono costituite nel corso del 2022 ma che hanno fatto la dichiarazione di inizio attività in data posteriore al 1 gennaio 2023.
  • Ogni persona/gruppo può presentare una sola idea. Non è consentito partecipare a più proposte imprenditoriali.
  • La partecipazione a SMARTcup Liguria è incompatibile con la partecipazione a qualsiasi altra competizione Start Cup di altre regioni aderente al PNI – Premio Nazionale per l’Innovazione 2023.


La partecipazione all’iniziativa è gratuita, il regolamento dettagliato dell’edizione 2023 è disponibile a questo link.




Nell'ambito dell'Investimento 12.3 della Missione 4, Componente 2 del PNRR, il Centro di Competenza START 4.0 ha emanato il "Bando per l’erogazione di contributi a progetti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale in tema di tecnologie abilitanti 4.0 per la sicurezza delle infrastrutture critiche”.


Sintesi bando:

Contributo massimo: 400.000 € a progetto

Ambiti applicativi:

  • Infrastrutture energetiche, reti idriche e sistemi di gestione rifiuti
  • Logistica, Trasporti e Mobilità
  • Porti
  • Sistemi produttivi

Beneficiari: Micro, Piccole e Medie Imprese, singolarmente ovvero in partenariato. Le Grandi Imprese possono essere soggetti beneficiari solo se aggregate in partenariato a mPMI e, comunque, non possono assumere il ruolo di capofila.

Scadenza: 20 ottobre 2023

In allegato il bando.

 

02 Agosto

Il progetto Smart Lab di Casarza Ligure



Smat Lab è un progetto ambizioso finalizzato a favorire la digitalizzazione e l'innovazione del sistema produttivo attraverso tecnologie avanzate, orientamento, formazione, ricerca e innovazione negli ambiti della automazione industriale e della transizione ecologica.

Il progetto nasce dalla collaborazione tra il Comune di Casarza Ligure (dove sorgerà la sede dello Smart Lab in un edificio messo a disposizione dall’Amministrazione) e il Villaggio del Ragazzo, con il supporto del Digital Innovation Hub Liguria, nodo della rete nazionale degli Hub di Confindustria, creata per supportare le aziende nel processo di trasformazione digitale. Smart Lab si avvale poi dei Partner tecnologici ABB e Siemens e, tra i protagonisti del progetto, oltre al Gruppo Territoriale del Tigullio di Confindustria Genova, figurano le Imprese che fin dai primi passi ne hanno accompagnato lo sviluppo, contribuendo a delinearne gli obiettivi sulla base dei fabbisogni del settore: Arinox, Fincantieri, HiLex e Meci. La partnership con l’ITS Accademia della Marina Mercantile permetterà inoltre, in sinergia con il Villaggio del Ragazzo, di offrire percorsi formativi per tutti i tipi di imprese, comprese quella della Blue Economy: sistemi portuali, cantieri navali e nautica da diporto.

Quali saranno i benefici per il territorio? Il progetto Smart Lab prevede innanzitutto la strutturazione di un sistema di orientamento dedicato agli studenti fin dalla scuola primaria e secondaria di primo grado, utilizzando strumenti innovativi in campo educativo quali ambienti immersivi, gaming, realtà virtuale e aumentata. Saranno inoltre organizzati, in collaborazione con le scuole e le aziende del territorio, percorsi formativi rivolti sia ad allievi e docenti di Licei, Istituti Tecnici e Professionali e del Sistema IeFP, sia ad adulti che hanno terminato il percorso scolastico o formativo e necessitano di ulteriori specializzazioni per essere competitivi sul mercato del lavoro.

Sul versante ricerca e sviluppo, lo Smart Lab garantirà un supporto attivo alle imprese, avviando un laboratorio permanente per individuazione di soluzioni produttive e progettuali tecnologicamente avanzate e al contempo offrendo servizi di formazione aziendale. A Casarza Ligure sorgerà, dunque, una struttura dedicata all’innovazione, un polo altamente attrattivo per le imprese del territorio, uno spazio di apprendimento, un ambiente che forma e che guarda al futuro di giovani e imprese.




Il prossimo 28 luglio alle ore 16.00 a Villa Sottanis, a Casarza Ligure, sarà presentato il progetto Smart Lab: una sfida culturale e professionale per favorire lo sviluppo digitale e l'innovazione del sistema produttivo attraverso tecnologie avanzate, formazione, ricerca e innovazione negli ambiti dell’automazione industriale e della transizione ecologica.

L’iniziativa è organizzata dal Comune di Casarza Ligure e dal Villaggio del Ragazzo.

Insieme con l’assessore regionale alla Formazione Marco Scajola, interverranno i partner tecnologici del progetto: Abb, Arinox, Gruppo Territoriale del Tigullio di Confindustria Genova, Digital Innovation Hub Liguria, Fincantieri, Hi-Lex, ITS Accademia Italiana Marina Mercantile, Meci, Siemens.


L’analisi dei Digital Innovation Hub di Confindustria basato su un test del Politecnico di Milano 

Roma, 19 luglio 2023 – La maturità digitale delle imprese è ad un buon livello: tocca quasi la media di 3 (2,85) in una scala da 1 a 5 (massima maturità digitale). Tuttavia, la dimensione delle imprese valutate è una variabile molto importante: il livello di digitalizzazione, infatti, aumenta al crescere delle dimensioni e questo significa che per le imprese più piccole il processo di innovazione è più lento, soprattutto per carenza di competenze.

È tra i risultati emersi da un’analisi realizzata dai Digital Innovation Hub di Confindustria – la rete di 23 hub a livello regionale con sede presso le associazioni di Confindustria, che ha l’obiettivo di diffondere le competenze digitali alle imprese, con focus sulle pmi – attraverso un test del Politecnico di Milano su un campione composto per il 58% da micro-piccole imprese e per il 42% da medio-grandi. Più dei 2/3 delle realtà analizzate sono localizzate al nord, con una netta prevalenza nel Nord-Ovest, un quinto nel Sud e isole e il restante 11% al Centro. I primi tre comparti per numerosità delle imprese analizzate (meccatronica e meccanica, metallurgia, chimica, gomma e plastica) rappresentano la metà del campione considerato e quasi un quarto appartiene al settore della meccatronica e meccanica. 

Se si osserva il livello di digitalizzazione delle imprese intervistate suddivise per settori emerge che, anche se con piccole differenze, i settori più avanzati (indice di poco superiore o prossimo a 3) sono: 1. Mezzi di trasporto, mobilità e logistica, 2. ICT, servizi digitali e innovativi, 3. Meccatronica e metalmeccanica. Seguono: Scienze della vita e farmaceutico, Chimica, gomma e plastica, agroalimentare, metallurgia, industria cartiera e del legno, tessile e moda, commercio, edilizia e costruzioni.

Le imprese di tutti i settori hanno digitalizzato soprattutto le fasi di produzione e di ricerca&innovazione.

Dall’analisi sulla strategia aziendale emergono alcune criticità che evidenziano come sia necessario implementare la cultura aziendale e le competenze per la transizione:

  • Poco meno di 1/3 delle imprese considera Industria 4.0 parte delle proprie strategie aziendali;
  • Solo 4 imprese su 10 riconoscono, sviluppano e premiano le competenze di Industria 4.0;
  • Per 7 imprese su 10 Industria 4.0 non coinvolge gli attori della catena di fornitura interna ed esterna
  • Poco meno del 50% delle imprese mappate ritiene matura la propria cultura aziendale su Industria 4.0
  • Più di 6 imprese su 10 hanno sviluppato uno smart product
  • Le strategie di Industry 4.0 sono definite da più della metà delle imprese dalla proprietà e per il 30% dalla direzione generale

Con riferimento ai vincoli che limitano l’avvio di processi di trasformazione digitale, le imprese segnalano: mancanza di competenze (43%), costo degli investimenti (42%), cultura aziendale (29%), conoscenza del mercato (24%), scarsa propensione della filiera a integrarsi (18%), individuazione partner esterni (18%), conoscenza incentivi (13%), rischio insuccesso (9%), scarsa maturità del mercato (8%), sicurezza (7%), aspetti legali (3%).


Le imprese sono nel pieno della cosiddetta twin transition, green e digitale, che sono anche i due grandi driver che guidano gli investimenti e la competitività dell’Italia e dell’Europa e sono tra loro strettamente connesse – ha affermato Agostino Santoni, vicepresidente di Confindustria per il Digitale. Per questo è essenziale accelerare sulla digitalizzazione e soprattutto puntare con decisione allo sviluppo di un’Economia dei Dati, che valorizzi l’enorme mole di informazioni raccolte da imprese e pubbliche amministrazioni attraverso l’Internet delle Cose, l’Intelligenza Artificiale e il Cloud. È l’evoluzione naturale del 4.0, ma va sostenuta con la creazione di adeguate competenze sia attraverso percorsi scolastici e universitari, sia con l’upskilling e il reskilling delle risorse umane già impiegate”. 

Secondo Maurizio Marchesini, vicepresidente di Confindustria per le Filiere e le Medie Imprese: “Lo scenario che emerge dall’enorme lavoro svolto dai DIH di Confindustria indica con molta chiarezza le traiettorie da seguire nella revisione del Piano 4.0 di cui si parla in queste settimane. I risultati raggiunti sono certamente l’effetto delle politiche per la trasformazione 4.0, che hanno attivato investimenti e che in assenza del Piano non sarebbero stati realizzati con la stessa intensità. Ma il coinvolgimento delle PMI nei processi di innovazione, le competenze, gli investimenti in tecnologie 4.0, la creazione di una cultura digitale restano le priorità da affrontare. È poi evidente la necessità di accelerare sull’integrazione delle filiere che rappresentano la via italiana per la competitività e la transizione digitale ed ecologica del sistema produttivo: è proprio nelle filiere che tante piccole imprese trovano la strada per crescere. In questa cornice, vista la velocità dell’innovazione tecnologica, è fondamentale continuare a lavorare con una visione chiara, assicurando al sistema produttivo un Piano che ne supporti la competitività e un network di DIH che con il proprio know how continui ad affiancare le imprese in queste sfide”.

La presentazione a questo link "Maturità digitale delle imprese: Prime evidenze e prospettive"






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